Design: le librerie più cult della storia!

di Gianni Puglisi Commenta

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Un tempo la biblioteca era un luogo severo e silenzioso. Enormi scaffali di legno massiccio e silenzio di tomba per il luogo adibito allo studio dove i volumi sonnecchiavano. Finchè un giorno l’estro dei designer non ha dato un tocco di rinnovamento alle librerie accompagnandole dagli studi e dalle biblioteche fino in salotto, dove oggi vivono in felice compagnia di televisore, lettore dvd e stereo. Tutto è cominciato in Germania nel 1930, quando Marcel Breuer inventa una libreria mai vista prima, che ha magri montanti in tubolare d’acciaio e ripiani sottili. In pratica dal legno massiccio siamo passati ad una libreria ultra light!

Ma sarà solo dieci anni dopo che l’italiano Franco Albini sfiderà la legge di gravità con la libreria Veliero, creata per la sua casa di Milano. Riprodurre quel modello ed esporlo al Salone del Mobile 2011 è stata la sfida dell’aziendo Cassina, che ha reclutato fior fiore di esperti di ingegnieria navale per riuscire a rendere stabile l’aerea silhouette di questa libreria.

Passiamo agli anni ’50, che assistono alla rivoluzione del componibile . Il primo sistema modulare è firmato Ignazio Gardella (Elegie) e fa parte ancora oggi della collezione Atelier di Misuraemme. Negli anni 70 si impone Nuvola rossa di Vico Magistretti per Cassina, con la sua straordinaria struttura pieghevole. Quanto a Metropolis di Tisettanta, disegnata nel 1984 da Antonio Citterio, viene fotografata come fosse una top model nella campagna di Helmut Newton.

Degli anni ’90 la libreria Piroscafo di Aldo Rossi e Luca Meda. Libreria nello studio, vetrina in salotto, madia in cucina. Opzioni: bianco calce, noce canaletto, ante in vetro trasparente o lucidato. Fino ad arrivare a tempi molto più recenti. E’ del 2000 la libreria Random di Neuland Industrialdesign. Un progetto molto premiato, che ha rivoluzionato il concetto di libreria tradizionale. E poi la libreria Forest di Nendo: una composizione in conglomerato ligneo, semplice ma movimentata dal ritmo degli elementi verticali.

Photo Credit| Italiamac, Misuraemme, Archiexpo, Designtoday, BrunoArredamenti, Archiportale

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