A come Abat-jour: un cult dell’arredamento sempre di moda

Nasce virtualmente alla fine dell’800 e potremmo dire che la sua data di nascita è il 21 ottobre 1879 quando Edison accende la prima lampadina e nelle case dei borghesi comincia a diffondersi un nuovo alter ego della candela. Via la fiammella calda ma purtroppo poco duratura e spazio ad una lampada che con la sua forma panciuta si acciambella sul tavolo diffondendo una luce morbida che invita al relax. Il successo mediatico dell’abat-jour però arriva con la canzone omonima di Vittorio De Sica, che durante gli anni ’20 diffonde “la sua luce blu” e la fa diventare l’oggetto cult di un’epoca. Tanto che le stesse note faranno da sottofondo ad un celebre spogliarello firmato da Sophia Loren e Marcello Mastroianni nel film Ieri, oggi, domani (1963) e faranno dell’abat-jour una lampada anche un pochino maliziosa.

La storia della sua evoluzione parte da lontano, in particolare dal 1924, quando due studenti del laboratorio del metallo del Bauhaus riescono nel 1924, a fare della lampada con il cappello un raffinato oggetto di design. Oggi la lampada di Wilhelm Wagenfeld e Karl J. Jucker continua ad essere fabbricata e riprodotta fedelissima all’originale. Italiana invece è la creazione Bilia, progettata da Gio Ponti più o meno nello stesso periodo e realizzata da FontanaArte. Da quel momento in poi l’abat-jour diventa l’oggetto più presente nelle case e in particolare nelle camere da letto e progettisti e aziende made in Italy riescono a rivoluzionarla senza però mai cambiarla del tutto.

Di seguito vi segnalo le abat-jour più famose e quelle che praticamente non sono cambiate con il passare del tempo e che quindi potrete  scegliere e adattare all’arredamento della vostra casa. Innanzitutto la Pipistrello di Gae Aulenti, creata nel 1965 per Martinelli Luce è regolabile in altezza e la sua caratteristica è il paralume separato in quattro.

Nel 1977 Vico Magistretti crea Atollo, un abat-jour in alluminio prodotta in tre misure da Oluce, che ha vinto il Compasso d’Oro, il più antico ma soprattutto il più autorevole premio mondiale di design.

Affascinante e inimitabile è la lampada Costanza di Paolo Rizzatto, in grado di ricreare le atmosfere più tradizionali pur essendo all’avanguardia per la raffinata tecnologia. Il paralume intercambiabile di policarbonato diffonde una luce calda e gradevole e la lampada è oggi disponibile in tante versioni.

E infine le proposte più moderne. La prima è la lampada Bourgie di Ferruccio Laviani, ideata nel 2004 è stata un’autentica sorpresa: la prima abat-jour dal look neobarocco, realizzata interamente in materiale plastico da Kartell. La seconda, del 2010, si chiama Carmen ed è l’ultima nata tra le abat-jour creata da da Héctor Serrano, con diffusore in metallo verniciato bianco lucido. La lampada è prodotta da FontanaArte.

Photo Credit| Luceplan, Martinelli Luce, Oluce, Piermarini, Designinluce 

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