Stile industriale, partiamo dalla cucina

di Valentina Cervelli Commenta

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Lo stile industriale è nato negli anni 50 e da quel momento, partendo da New York, ha iniziato a spopolare in tutto il mondo sia nei complessi residenziali che in quelle situazioni di recupero di vecchie fabbriche e uffici nei quali era nato. Vediamo insieme come applicare questo stile alla casa iniziando ad occuparci della cucina.

Materiale di recupero sostenibile

Questo approccio all’arredamento è molto utilizzato e amato anche oggi e le ragioni sono differenti, pur spiccando senza dubbio sia il fatto che sembri di altri tempi, sia perché concede di recuperare sia vecchi edifici sia mobilio del passato o accessori particolari. Le caratteristiche classiche sono rappresentate dall’uso dei mattoni a vista, del cemento grezzo e come già sottolineato dall’uso di materiali di recupero in open space sapientemente divisi.

Uno dei punti di forza dello stile industriale è che per la sua concezione, esso si adatta in modo perfetto alla spinta green del settore, dove il fine ultimo è quello di poter approfittare di una sostenibilità importante: seppur considerato vintage da molti è uno stile molto apprezzato e considerato attuale da appassionati e non.

Come regolarsi con la cucina

La cucina in una casa arredata in stile industriale non ha uno spazio chiuso: quasi sempre occupa uno spazio che poi si riversa all’interno della living room, in un dialogo fluido tra mobili e linee, in modo da non creare un vero e proprio distacco. A farla da padrona, in questa cucina sono il metallo, meglio se cromato, il legno vissuto e i vetri anticati. Antico e nuovo in una commistione perfetta.

Ovviamente per dare vita ad una cucina industrial si ha bisogno di una metratura che lo consenta e che dia spazio al giusto gioco tra legno e metallo: le linee devono essere pulite e i mobili scelti devono essere coordinati al resto dell’arredamento della zona giorno. L’uso del legno aiuta ad ottenere un ambiente caldo, il metallo spicca con la sua freddezza che dà carattere e le imperfezioni vengono viste come un valore aggiunto.

Si parla quindi di un disordine ordinato dove il filo logico è presente e più forte di quel che si pensa: non si può quindi pensare di inserire gli elementi d’arredo in modo confusionario. L’errore in cui cadono in molti è quello di riempire troppo gli spazi, non riuscendo a dare il giusto spazio ai punti di forza dello stile industriale che sono quelli della pulizia e del calore. Via libera, ovviamente al vintage e ai mercatini.

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