Coronavirus, tempo di decluttering in casa

di Valentina Cervelli Commenta

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L’isolamento forzato causato dal Coronavirus può rivelarsi un momento perfetto per fare qualcosa che si rimanda sempre per mancanza di tempo e di voglia: il decluttering delle proprie cose e della propria abitazione, mobili compresi.

Decluttering durante distanziamento sociale

Quella del decluttering non è un’attività molto amata: essa infatti costringe la persona non solo a fare una cernita dei  propri beni e dei propri mobili ma anche a impegnarsi effettivamente nella liberazione della propria casa dalle suddette cose. Non si può negare che sarebbe importante eseguire tale attività almeno due volte l’anno al fine di evitare che vestiti, mobili e oggetti inutili si accumulino nella casa privando le persone di spazio e vivibilità.  Quella di mantenere ordinato e privo di superfluo l’ambiente di vita dovrebbe essere presa come filosofia di vita più che come un obbligo in modo tale non dovere dare vita a interventi d’emergenza per evitare pericolosi accumuli.

Da dove iniziare? Semplice, dalla pianificazione di quello che si vuole fare: ecco quindi che è consigliato prendere carta e penna e stilare una sorta di classifica delle stanze della propria abitazione, dalla più disordinata alla più ordinata. Partendo dalla prima bisognerà poi fare una lista con tutte le cose che si ritengono inutili e man mano attivarsi per una loro corretta eliminazione. Per ciò che riguarda il tempo di azione, l’isolamento imposto dalla pandemia di Coronavirus mette a disposizione della popolazione momenti infiniti per dedicarsi al decluttering: sta alla singola persona decidere se fare tutto in un giorno, o dividere il raggiungimento dell’obiettivo in più giornate.

Come agire con il decluttering

Il primo consiglio che si può dare a chi vuole passare all’azione con il decluttering è quello di agire su una specifica zona prima di dedicarsi a quella successiva. Per il resto comprendere cosa non serve e quindi si può eliminare è abbastanza semplice: basta selezionare ciò che non si è utilizzato per almeno dodici mesi.  Se non si è troppo convinti dell’eliminazione di un particolare mobile o soprammobile ci si può dare idealmente un mese di tempo per improntare un riciclo creativo o per la definitiva eliminazione.

In questo momento nel quale il social distancing è un obbligo non si può fare uno scambio diretto con amici o parenti che potrebbero aver bisogno di quello che si elimina: ci si può accordare per un mantenimento di queste cose fino alla fine dell’emergenza e il conseguente scambio. Allo stesso modo, soprattutto per ciò che concerne i vestiti, ci si può informare su come conservarli al fine di donarli alle persone più bisognose.

 

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