Sedia Ebba ispirata al nastro di Moebius

di Gianni Puglisi Commenta

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La sedia Ebba nasce ispirandosi al nastro di Moebius che dà idealmente la struttura di sostegno a questa seduta immaginata da Adam Lewandowicz. Le gambe della sedia riprendono nel design quello dei braccioli e sembrano proprio nastri di metallo che si dipanano e donano leggerezza ad un insieme che di fatto è invece molto solido.

Con una linea così essenziale ma al tempo stesso originale questa sedia si propone sul mercato come una scelta perfetta per chi cerca una seduta di design che non risulti mai troppo invadente e sappia restare sobria quanto particolare.

Difficile trovare l’equilibrio tra queste diverse istanze, il design ci prova sempre e ci riesce spesso. L’esperimento è perfettamente riuscito nel caso di questa proposta che unisce funzionalità ed estetica, semplicità e originalità.

Lo stesso equilibrio sottile si ritrova anche nello studio delle proporzioni e delle forme che creano volumi ed effetti visivi sempre molto piacevoli, da qualunque lato si osservi la poltroncina. L’impatto visivo è aggraziato e ciò è possibile proprio in virtù del sapiente mix tra i vari elementi che compongono la creazione.

Il ricorso al metallo per la struttura è imprescindibile per dare solidità e sostegno ma a conti fatti l’acciaio lavorato a nastro riesce a restare leggiadro come pochi altri materiali. Il legno dal canto suo aggiunge un tocco confortevole, anche visivamente, con la sua tonalità chiara e luminosa ma riccamente venata. Si appropria della seduta e della spalliera, ambedue studiate per essere ergonomiche e offrire il giusto sostegno e una grande comodità. Si rinuncia ad ogni orpello, quello che spicca è pura forma.

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