Mobili in legno vivo che si animano

di Gianni Puglisi Commenta

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Quando si dice usare il legno vivo. Talmente vivo che si muove, un po’ come fece Pinocchio che prese ad animarsi da un ciocco che era. Juno Jeon, designer coreano di base in Olanda, ha pensato bene di realizzare Alive series,  ovverosia la serie vivente, una mini collezione di complementi d’arredo, composta da un comodino e da un cabinet ‘interattivi’. Mobili con cui si può e si deve giocare: a seconda se li apriamo o li chiudiamo, o da che punto di vista li osserviamo, si muovono, cambiano fisonomia, aspetto. Tanto per ricordarci che gli oggetti d’uso nelle nostre case sono vivi. Forse più di noi! Ma vediamo di che si tratta nel dettaglio.

 

 

 

La collezione, minimalista ma originale, è composta da tre pezzi. Pull me to live il primo, è una mini cassettiera utilizzabile come comodino che reagisce al movimento del cassetto. Se lo chiudiamo, la superficie si muove in una direzione. Se lo apriamo, cambia aspetto a poco a poco, assecondando il flusso. Cone se il legno fosse attraversatao da un’onda o in un senso o in un altro.

 

 

 

Pull me to live, come spiega lo stesso designer coreano Juno Jeon nel suo sito, è il risultato finale di un progetto denominato ‘Movimento’ in cui ha voluto realizzare una sua idea fissa: dimostrare che gli oggetti, gli arredi d’uso quotidiano delle nostre case, non solo abbiano una vita, ma possano comunicarcela. Così nel gesto automatico di aprire e chiudere un semplice cassetto, l’ordinario diventa straordinario.

 

 

 

Ho immaginato  – spiega Juno Jeon – cosa succederebbe se tutti gli oggetti nella mia camera fossero vivi. Se così, probabilmente mostrerebbero tutti i tipi di movimento diverso in base alla loro forma, struttura, funzione e così via. Così ho studiato tutti i tipi di movimento che fanno gli oggetti nella mia camera. Durante questa ricerca, ho trovato che ciò che rende davvero qualcosa vivo allo sguardo, non è il movimento ordinario dell’oggetto, ma movimento inaspettato che desta sorpresa.

 

 

 

Anche il secondo pezzo della collezione, Pull me to live versione cabinet  comunica la stessa idea di oggetto vivo, capace di fare qualcosa di speciale. di interagire con noi suscitando un effetto umoristico, un’insolita sensazione di  continuità con il mobile perché elemento della Terra. ‘Qualunque cosa si senta, credo che questi momenti rendono la nostra vita più ricca’, dice Juno.

 

 

 

 

Per rendere vivi gli oggetti – chiarisce Juno –  ho deciso di usare il movimento come uno stimolo che li rende vivi. Io non voglio forzare le persone ad avere una nuova interazione con gli oggetti. Voglio che le persone si sentano in interazione con gli oggetti in un modo molto naturale.

 

 

 

Infine, il terzo e ultimo pezzo della collezione è Fade (‘dissolvenza’), una serie di cabinet, madie e stipetti che hanno una superficie che muta colore e aspetto a seconda del punto dal quale li osserviamo. La serie di mobili di varie forme e dimensioni ‘risponde’ al nostro sguardo  a seconda di dove siamo nello spazio, e risponde cambiamendo letteralmente di aspetto.

 

 

 

Resta il fatto che sono mobili essenziali, semplici, complimenti d’arredo anche utili e funzionali, oltre che ‘ludici,’ capaci di adattarsi in ogni tipo d’ambiente proprio in virtù della loro sobrietà.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte e foto junojunos.com

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