Un dipinto di Mondrian? No, è Stan, il tavolo di Luis Arrivillaga

di Gianni Puglisi Commenta

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Ad osservarlo viene il dubbio che si tratti di un dipinto, invece è l’ultimo tavolo progettato dal designer milanese di origine guatemalteca Luis Arrivillaga.

Stan, si ispira alla pittura astratta di Mondrian lavorando con un interessante processo visivo di manipolazione dei vuoti. La geometria del tavolo si definisce attraverso sottrazioni ottenute dall’impiego di una superficie trasparente in vetro che mostra una struttura di sostegno in acciaio tubolare.

L’immagine varia a seconda della prospettiva da cui l’osservatore si pone, regalando effetti visivi e sovrapposizioni sempre differenti. Le linee essenziali ne fanno un pezzo di design in cui la semplicità è il frutto di un’elegante ricercatezza e l’equilibrio tra le parti suggerisce una composizione leggera perfettamente riuscita.

Dalla bidimensionalità stilistica, presa in prestito all’arte, il designer elabora una forma tridimensionale, ottenendo una struttura autoportante che si mostra superando la funzione di sostegno e acquistando valore come parte integrante e decisiva della forma finale del progetto.

Il tavolo basso in vetro e tubolare d’acciaio verniciato a polvere, si presta ad arredare ambienti domestici, come spazi pubblici commerciali e di accoglienza. La sua presenza si rivela con discrezione, ma senza passare inosservata, grazie alla volontà di impiegare la minor quantità possibile di materiale.

C’è una buona dose di minimalismo coniugata ad un uso consapevole della composizione geometrica e formale. La lastra di vetro che funziona da piano di appoggio è un pezzo unico e si adagia su una struttura in tubolari d’acciaio che gioca sull’associazione tra leggerezza ed instabilità.

In realtà il tavolo, per ora ancora un prototipo, è perfettamente stabile e saldo e gioca su un effetto visivo spiazzante e di contrasti risolti con eleganza e semplicità.

Foto | Luis Arrivillaga

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