Illuminazione di cucina e sala da pranzo

di Valentina Cervelli Commenta

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Come regolarsi con l’illuminazione di cucina e sala da pranzo? Di solito la zona living è quella più facile da approcciare con la luce naturale e la più difficile con quella artificiale: e la colpa spesso e volentieri è data dallo stile che si vuole seguire.

E ancor di più dalla posizione scelta per i punti luce: si può infatti scegliere il mobilio più fino, lo stile più interessante possibile ed ottenere comunque un pessimo risultato.  La zona nella quale si rischia di più è la sala da pranzo o living room, seguita immediatamente dalla cucina: questo avviene perché a seconda della loro tipologia e sfruttamento entrambe questa aree possono ospitare più di un’attività e quindi necessitare di diverse tipologie di illuminazione.

Che non solo devono e possono essere diversificate in forma ed intensità ma devono adattarsi in modo corretto anche ai diversi complementi d’arredo.  Se si ha bisogno di illuminare un angolo lettura è bene puntare su una luce diffusa, proveniente da una lampada con paralume ed evitare faretti di ogni genere, mentre per la zona pranzo sono da ritenere ottimali lampade a sospensione o, tutt’al più, delle lampade ad arco che possono essere aggiunte alle  applique installate generalmente e che sarebbe meglio scegliere con l’opzione di variazione d’intensità.

Per ciò che concerne la cucina le opzioni cambiano a seconda se sia parte di un vano separato o faccia parte di un open space: nel primo caso si può puntare sul classico lampadario con lampadine a sospensione. Diversa valutazione deve essere fatta nel caso successivo: non si deve rischiare di disturbare il resto dello spazio.

 

 

 

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