Arredamento maschile: esiste davvero?

di Valentina Cervelli Commenta

Spread the love

L’arredamento maschile esiste davvero? E’ necessario fare una distinzione tra quella che è la realtà e la fantasia, o meglio quello che è il classico arredo scelto e composto da un uomo e quello approcciato da persone di sesso maschile preparate in materia.

 

Non si tratta di un problema di sessismo quanto di un semplice dato di fatto: quanto effettivamente gli uomini,  a meno che dotati di una certa sensibilità estetica, tengono in conto dei colori, del loro accoppiamento e del materiale utilizzato per la costruzione di un tavolo? Molto poco teoricamente. Non si può negare che la compagine maschile dia maggiore spazio alla praticità del complemento commista a quel che più corrisponde alla propria personalità. Attenzione, questo non significa che gli uomini siano solo focalizzati su colori scuri come nero, blu e grigio, ma è anche vero che difficilmente (e poco importa che si tratti di uno dei trend del 2018, N.d.R.) li vedremo decorare le proprie pareti con della carta da parati floreale.

E’ più corretto dire che l’arredamento maschile non è altro che l’approccio ai mobili dettato dalla personalità dell’uomo che si trova a dover costruire l’ambiente dove vivere. Ecco quindi che se l’animo è quello di uno scapolo incallito, sarà possibile trovare una sala hobby che ne rappresenta lo spirito ed un salone che tenderà al minimalista divertente dal colore che più lo stesso trova gradevole. Mentre la persona di animo spartano seguirà questo suo modo di essere anche nella scelta dell’arredamento puntando magari su uno stile minimalista o scandinavo dove gli orpelli sono qualcosa di sconosciuto.

Insomma, non esiste davvero un arredamento maschile al quale fare riferimento: vi sono personalità e gusto personale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>