Progettazione e manutenzione di un giardino giapponese

di Valentina Cervelli Commenta

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L’oriente ha un fascino particolare, in grado di conquistare in modo indimenticabile praticamente comunque. Vogliamo vedere insieme come progettare ed eseguire la manutenzione di un giardino giapponese? Riprodurli non è difficile.

La prima cosa da fare è essenzialmente quella di scegliere la tipologia di giardino giapponese da riprodurre in base alle proprie esigenze logistiche ed estetiche, non dimenticando che si parla di tradizioni vecchie di millenni che in questo lunghissimo periodo di tempo sono state sottoposte a moltissime influenze di tipo religioso e culturale. Vi sono i giardini Chisen, grandi e lussuosi che hanno al loro interno stagni e percorsi collegati su di essi con ponti di legno; vi sono poi i Roji (conosciuti anche come giardino del tè, N.d.R.) dall’aspetto molto semplice delimitato da recinzione e caratterizzato da un sentiero di pietre piatte  ed infine i Karesansui, o giardini zen.

La progettazione di un giardino giapponese passa per prima cosa attraverso la documentazione sulla filosofia alla base di questo approccio all’esterno e poi alla progettazione reale basata sull’asimmetria, sul contrasto e sulla disparità: una volta stabilito cosa si vuole è importante affidarsi ad un giardiniere professionista per i lavori.

Per ciò che concerne la manutenzione, essa deve essere condotta con cura ed in modo costante. Non bisogna farsi ingannare dall’aspetto essenzialmente minimalista di questo approccio all’arredamento d’esterno. Il giardino giapponese ha bisogno di manutenzione e la stessa deve essere fatta in modo corretto: oltre infatti alle normali operazioni di pulizia, va dedicata una cura particolare alla potatura sia per mantenere la forma degli alberi, sia per mantenere pulito il tutto.

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