Lampada Oled: il futuro dell’illuminazione domestica

di Gianni Puglisi 2

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C’era una volta un mondo in cui nella case si faceva luce con le candele. Poi i fratelli Edison hanno cambiato quel mondo inventando un bulbo di vetro che come per magia si illumina con il clic di un interruttore. Quei bulbi primitivi si fulminavano ogni due per tre, consumavano molto e la luce non era un granchè. Quel mondo sembra già molto lontano ma lo sarà ancora di più con la diffusione delle lampade Oled (Organic Light-Emissing Diodes) che stranamente, non hanno neanche più l’aspetto delle lampadine.

Si tratta di un foglio ultrasottile , spesso flessibile, in grado di emettere una particolare luce diffusa. Il suo funzionamento si basa sulle proprietà di speciali sostanze organiche che, poste tra due elettrodi (anodo e catodo), al passaggio della corrente si illuminano. Di norma le sostanze organiche (a composizione prevalente di carbonio) quando vengono attraversate dalla corrente emettono solo luce bianca, che però può diventare rossa, verde o blu se alle sostanze organiche si aggiungono composti elettrofosforescenti. Dalle combinazioni di questi colori si possono ottenere tutti i colori dello spettro visibile.

A parte il fatto che la tecnologia Oled presto potrebbe del tutto soppiantare quella a Led dei televisori, la cosa straordinaria è che si può arredare con la luce. L’Oled non pone limiti alla sperimentazione creativa di architetti e designer. Pensate ad una finestra trasparente di giorno che diventa luminosa di sera.

Però bisogna considerare che le lampade Oled producono una luce diffusa e quindi, potranno integrare ma non sostituire del tutto gli altri tipi di lampade, che hanno il vantaggio di poter illuminare gli ambienti in modo più selettivo. La prima lampada Oled di design è stata disegnata da Ingo Maurer, che da anni crea opere d’arte con la luce, nel 2009 e come potete vedere dall’immagine, è una lampada da scrivania a tutti gli effetti.

Photo Credit| Osram

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