The Creative Workplace, ufficio pazzo causa crisi

di Gianni Puglisi Commenta

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Innanzitutto il lavoro, ad avercelo, certo! Superato il primo step, mettiamo che sia superato, passiamo al secondo. Il luogo di lavoro. Qualche volta la crisi facilita la creatività, la fa scoppiare ed escono fuori soluzioni originali e davvero eccentriche. Il libro The Creative Workplace (Roads Publishing), raccoglie un campione degli uffici più originali al mondo, al passo coi tempi! Vediamone qualcuno. Scegliete quale preferite!

 

 

 

Provocazione o necessità? L’ufficio è nella roulotte

 

Segno dei tempi liquidi, liquefatti, caratterizzati da lavori stagionali, occasionali, al minuto. Che sia una provocazione o una necessità, lo studio di design belgo Five Am, ha ristrutturato una ‘antica’ roulotte per trasformarla in ufficio viaggiante. Se il cliente non va alla montagna…

 


La roulotte ufficio si chiama dojowheels. I suoi interni sono volutamente minimal e funzionali: il tavolo si alza all’occorrenza e sprofonda nel pavimento a riunione finita. Il divano diventa letto se la noia ha avuto il sopravvento!

 

 

Casa Rex, poco male se la crisi lascia i lavori a metà

Non tutti i mali vengono per nuocere o nuocendo nuocendo, più di qualche inaspetatta scintilla di originalità si sprigiona e lascia il segno. Così ad esempio Casa Rex, studio di design di san Paolo, stava ristrutturando un edificio del 1940 ma ne sono capitate di tutti colori: progetti sbagliati, crolli, un incendio, finché i fondi disponibili sono finiti. Scarsità di risorse? Niente paura! La soluzione è lasciare tutto così com’è. Fa tanto segni dei tempi… precarietà e incompiutezza!

 

 

Così accade che i punti deboli diventino punti forti; l’incompiutezza dell’opera conferisca all’ambiente una personalità originale. La società di progettazione Casa Rex di San Paolo in Brasile ha lasciato incompiuti i lavori di ristrutturazione e questo è diventato il suo segno distintivo: mattoni a vista, ruvidi e grezzi blocchi di cemento per libreria, scale di legno non finite, lampadine che pendono dal soffitto.

 

 

 

Vieni c’è un office nel bosco e il suo nome conosco

I progettisti dello studio spagnolo SelgasCano hanno scelto come quartier generale della loro attività un bosco tra le montagne Topenga. Un lungo tunnel coperto da una finestra trasparente in plastica acrilica che non supera i 20 millimetri di spessore.

 

 

Idea genialmente semplice, quanto di difficile realizzazione, l’intento di di Selgascano era lavorare sotto gli alberi, in modo che la parte settentrionale trasparente dello studio faccia entrare la luce del sole ma non troppo. Le scrivanie sono schermati dai raggi diretti strategicamente, l’ombra è garantita da una parete opaca, spessa 11 centimetri, realizzata con strati di poliestere e fibra di vetro. Tutto quello che è situato sotto il livello del suolo, infine, è in cemento mentre la pavimentazione è fatta da tavole in legno giallo e bianco.

 

 

 

La scrivania infinita

 

A New York, la società digitale Barbarian Group ha creato un Superdesk che riunisce il team di lavoro in un tavolo senza fine.

 

 

Un’idea veramente grandiosa: la scrivania infinita misura 400 metri di lunghezza e lega insieme oltre alle postazioni di lavoro, il bar, i salotti, le librerie, le sale riunioni, la cucina. Il senso è: tutti per uno, uno per tutti!

 

 

E a voi che ufficio piace? Quale vorreste abitare? Queste e altre curiosità sugli uffici più ‘pazzi’ del mondo le trovate nel volume The Creative Workplace (Roads Publishing pp. 224, dollari 40)

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