Ristruturazione Notre-Dame a Parigi: polemiche su arredo

di Valentina Cervelli Commenta

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Nuovo arredo per Notre-Dame? Le polemiche fioccano come la neve di inverno in merito alla possibilità di un arredo più moderno e minimalista per la cattedrale distrutta dalle fiamme nell’aprile del 2018. Per ciò che riguarda l’esterno tutto sarà mantenuto come presente da secoli, ma per l’interno sarà la stessa cosa?

Ristrutturazioni e difficoltà stilistiche

Quando accadono incidenti come quelli che hanno portato alla semi distruzione della cattedrale parigina è normale porsi tante domande nell’atto della ricostruzione. Le proposte possono essere differenti da quelli che ci si aspetta e si guarda, nel caso specifico, alla possibilità di portare all’interno della chiesa centenaria un arredamento più moderno e leggero, inserendo non solo dei banchi mininal ma anche delle vetrate più colorate rispetto a quelli originali. Si vorrebbe quindi dare una nuova aria di attualità, magari pensando anche di eliminare le vetrate a grisaglia delle cappelle laterali che si sono salvate e le sedie con la seduta in paglia che per quanto presenti per decenni all’interno rappresentano comunque qualcosa di scomodo e anacronistico al momento.

La parte più divertente è che a proporre un simile cambiamento è un gruppo di persone legate alla struttura, capitanate da monsignor Michel Aupetit, arcivescovo di Parigi, forse l’ultima persona dalla quale ci si aspetterebbe qualcosa di simile.

Soluzioni innovative per una chiesa più moderna

Anche complice il problema della pandemia di covid-19 tutto è al momento fermo: per questo motivo si parla di riflessioni e proposte. Il fatto che la stampa sia stata in grado di diffondere qualche notizia approfittando di falle nel “sistema di protezione” ha ovviamente fatto partire il confronto tra coloro che vorrebbero una ristrutturazione fedele a ciò che la Cattedrale di Notre-Dame era prima dell’incendio e chi invece sostiene che non sia un sacrilegio voler rimodernare un poco gli spazi interni.

Per prendere la giusta decisione, Monsignor Aupetit ha creato un comitato di circa 40 persone incaricate di trovare la soluzione migliore. Quel che la fuga di notizie ha reso noto è che i religiosi vorrebbero sostituire le vetrate a grisaglia volute dall’architetto ottocentesco Viollet Le Duc con delle nuove, commissionate ad artisti contemporanei. Vorrebbero puntare a soluzioni in grado di gestire meglio il flusso turistico dando spazio anche a tecnologie avanzate nel caso fosse possibile applicarle.

Polemiche a parte, bisognerebbe comprendere che delle panche più moderne rispetto a delle sedie dell’ottocento di certo non eliminano la sacralità di un posto la cui bellezza non è di certo rappresentata solo da sedute o griglie opprimenti.

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