Morelato alla Biennale di Venezia 2013

di Gianni Puglisi Commenta

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 Morelato insieme alla Fondazione Aldo Morelato sostiene la partecipazione dell’artista Michele Manzini alla mostra “Personal Structures”, Evento collaterale della 55esima Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia, dal 1 giugno al 24 novembre 2013 presso il prestigioso Palazzo Bembo nelle vicinanze del ponte di Rialto sul Canal Grande. “Personal Structures” combina artisti affermati e meno conosciuti provenienti da ogni parte del mondo con comune dedizione per i temi di Tempo, Spazio ed Esistenza interpretati in modo diverso e curioso. La mostra è curata da Francesca Crudo, Sarah Gold, Carol Rolla e Valeria Romagnini dell’organizzazione Global Art Affairs Foundation. L’opera di Michele Manzini “L’errore e il disincanto” è un’installazione “site specific”, posizionata all’interno di una stanza di Palazzo Bembo. Si tratta di 4 sculture che riprendono ciascuna la forma di una sedia, prodotte dall’azienda Morelato su indicazioni dell’artista. Ogni pezzo ha dimensioni “gigantesche” pari a 55 x 55 x h 250cm. Sono tutte interamente realizzate in legno di frassino e rivestite da una verniciatura protettiva trasparente. Michele Manzini racconta così l’opera “L’errore e il disincanto”: “L’errore, lo sbaglio non predeterminato, lo sguardo sghembo che porta a un risultato inatteso, è una delle forze più potenti nell’evoluzione del sapere. Nell’arte l’accettazione dell’imperfezione e dell’errore assume un valore che, dall’ambito tecnico, trapassa in quello estetico e aprendo nuovi varchi sulle modalità di vedere il reale. Nel mondo organizzato dalle leggi ferree del concetto, dell’etica e della morale per poter aspirare ad un confronto con la verità è necessario entrare anche in quello spazio che gli uomini cercano di evitare: lo spazio dell’errore. La nostra ragione ci mette continuamente in guardia dal rapporto con l’errore, ma è solo nell’errore che si può scoprire la verità nascosta dei nostri desideri e dell’immaginazione.” L’opera verrà poi donata al MAAM – Museo delle Arti Applicate nel Mobile – della Fondazione Aldo Morelato.

Foto Credit: Giuffrida-Bragadin

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