Hi-Interiors e l’arredamento Internet of Things

di Valentina Cervelli Commenta

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Il concetto di Internet of Things non è sempre semplice da capire: applicato all’arredamento può essere divenire più semplice da comprendere, soprattutto grazie ad interlocutori come Hi-Interiors che puntano a formare un concetto di arredo diverso dal solito, sfruttando la domotica.

In che modo? Questa start up ha deciso di farlo per l’appunto spostando l’automazione dell’abitazione dalla struttura ai mobili stessi grazie all’idea di due fratelli che nati e cresciuti proprio nel settore dell’arredamento hanno deciso di voler raggiungere un livello più alto rispetto a quello con il quale già lavoravano.

Va sottolineato: al momento il costo è alto e non alla portata di tutti ma il primo prodotto della startup, un letto dotato di connessione e tecnologia volta all’intrattenimento,  è stato già acquistato in diversi esemplari. HiCan, questo primo complemento d’arredo, costa oltre 35mila euro, ma sembra aver cambiato in qualche modo l’approccio all’arredamento ed al sonno dei fortunati che hanno potuto permetterselo.  Ed il fatto che la startup possa contare su un investitore soddisfatto ed una possibile collaborazione con Epson di certo non guasta. Hi-Interiors sta lavorando anche ad un ulteriore letto da aggiungere alla propria offerta dal prezzo “più accessibile” di 10mila euro. Spiegano dalla startup:

HiBed avrà un posizionamento prezzo differente grazie al processo evolutivo della nostra azienda di rendere sempre più democratica l’intelligenza dei mobili accelerando la diffusione di Internet of Furniture. Un prezzo decisamente più ridotto, risultato di uno studio accurato di nuove forme, materiali e componentistica, che definiscono il nuovo membro della collezione Hi-Interiors versatile, leggero e personalizzabile nei colori e nelle configurazioni smart.

 

 

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