Design? Basta che sia… original

di Gianni Puglisi Commenta

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 Qual è la vera essenza di un pezzo di design? Pensiamo ad un oggetto nato dalla mente del designer e trasformato in realtà dall’azienda, con una ricerca instancabile e minuziosa della perfezione delle linee, del materiale che meglio ne interpreti e valorizzi il pensiero, del processo industriale, del colore e della forma. E’ questo il senso dell’originalità, del valore unico dell’oggetto che racconta una storia, facendosi portatore dello spirito del proprio tempo, attingendo al passato e proiettandosi nel futuro. Si tratta di uno dei punti chiave su cui si poggia il prestigio del made in Italy, tuttora riconosciuto e ricercato in tutto il mondo ma messo a rischio dalla contraffazione, un fenomeno alimentato dalla mancanza di conoscenza e da una scarsa sensibilità sul tema. Se ne è parlato qualche tempo fa, in occasione della Be Original Week promossa da Elle Decor, presso Foscarini Spazio Brera, a Milano, con un designer, Marc Sadler, una giornalista, Livia Peraldo, un critico e ricercatore, Beppe Finessi, e i due fondatori di Foscarini, un’azienda che ha fatto dell’originalità il proprio mantra. Si è partiti dall’analisi di un case study, rappresentato dalla lampada Twiggy, che ben interpreta e racchiude il valore dell’originalità nel processo creativo, progettuale e tecnologico alla base di ogni oggetto di design, per esplorare falsi miti e problemi reali creati dal fenomeno della contraffazione. La conclusione? Si tratta di un problema, in primo luogo, culturale. Ed è proprio sulla cultura del progetto e dell’originalità e sul rispetto delle idee creative e del lavoro per trasformarle in oggetti che occorre investire.

Foto Credit: Silvia Rizzi Comunicazione

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