Le abitazioni geobiologiche della start-up trentina Trehus

di Gianni Puglisi Commenta

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Progettare un edificio può essere un affare molto semplice se si prendono in considerazione poche variabili ma se invece si studiano molti presupporti per la casa geobiologica, allora sì che abitare diventa interessante.

Una start-up trentina, la Trehus, si propone di progettare edifici considerando variabili come la posizione della casa, le forze naturali, i campi elettromagnetici cosmici e terrestri e via dicendo. Insomma progetta le case considerando variabili inesplorate in precedenza.

Cosa c’è di buono in questo genere di progetti? Che si va oltre le considerazioni meramente urbanistiche ed estetiche, si va oltre la considerazione esclusiva di materiali naturali e indagini su consumi e impianti. In pratica si tengono in considerazione elementi che possono essere responsabili del benessere abitativo, cioè che mirano a offrirci abitazioni in cui stare sereni e in salute.

Lo studio a riguardo è fatto in fase preliminare per capire se ci sono delle influenze geobiologiche del sito di costruzione. Si torna alle origini, all’edilizia dei romani, dei greci e degli egizi che consideravano la costruzione il risultato di orientamento al benessere.

Michele Trentini, PM di Trehus che si è specializzata poi nella costruzione di abitazioni geobiologiche in legno, dice:

Noi abitiamo in case dove questo tipo di parametri non sono mai confidati sia in progetti di grande scala, di lusso, ma anche in piccole abitazioni e villette. Non considerare questo tipo di filosofia della costruzione significa spendere cifre consistenti in progetti, senza però godere di un reale benessere abitativo.

La zona della casa progettata con maggiore attenzione è la camera da letto dove il corpo perde i due terzi della resistenza durante la fase del sonno. È qui che si deve evitare il bombardamento magnetico o elettrico che può interferire nel benessere psicofisico delle persone.

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