Le opere più belle di Zaha Hadid, sola regina dell’architettura

di Gianni Puglisi Commenta

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I suoi erano progetti arditi, fantascientifici; realizzazioni futuristiche, di chi riteneva lo spazio un’estensione di concetti sempre realizzabili. Visionaria e sovversiva, soprannominata la signora delle curve per le sue costruzioni curvilinee ed allungate, Zaha Hadid,  first lady dell’architettura contemporanea, irachena naturalizzata inglese, è morta troppo presto, a soli 65 anni per un infarto mentre era ricoverata in un ospedale di Miami in cura per una bronchite. Prima donna architetto ad aver ricevuto il Premio Pritzker nel 2004, due volte Premio Stirling, di recente insignita anche con la Royal Gold Medal for Architecture, la più alta onorificenza per l’architettura del Regno Unito, proprio il prossino 22 aprile avrebbe dovuto presiedere all’inaugurazione dell’attesa Stazione Marittima di Salerno e tenere una lectio magistralis. Restano i suoi capolavori sparsi per il mondo tra cui il Maxxi a Roma e lo stadio del nuoto a Londra. Ve ne proponiamo 10 in una galleria di immagini.

 

 

Nel panorama architettonico mondiale, Zaha Hadid si è imposta con la sua poetica architteonica ardita, talvolta barocca; con le sue opere, edifici divenuti icone assolute del nostro tempo, del fare architettura, espressioni di una visione del mondo all’insegna della velocità, fluidità e leggerezza.

Opere le sue sempre o contestate o osannate, comunque inconfondibili per il vigore formale e la forza d’impatto visivo: dalla mitica Vitra Fire Station di Weil am Rhein dei primi anni Novanta al travagliato e controverso museo MAXXI di Roma, dal London Aquatic Centre realizzato in occasione delle Olimpiadi di Londra del 2012 al Centro culturale Heydar Aliyev di Baku in Azerbaigian; dalla stazione ferroviaria di Napoli Afragola al grattacielo storto a CityLife a Milano e ancora in Francia la torre che ha cambiato il profilo di Marsiglia e il Pierres Vives, simbolo della rinascita architettonica di Montpellier.

Creativa, prolifica, instancabile sia nel campo dell’architettura che del design, lascia oltre alle opere già realizzate, progetti ancora in corso, quali lo stadio che ospiterà le olimpiadi di Tokyo nel 2020 o lo stadio in Qatar dove si giocheranno i Mondiali di calcio del 2022.

 

 

 

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