Infinity cup, tazze con particolari che fanno la differenza

di Gianni Puglisi 1

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L’infinito è sempre tra noi e non c’è limite allo scatenamento della visionarietà! Prendete una tazza: senza smettere d’essere un comunissimo oggetto d’uso quotidiano che ben sa scandire il tempo, quello del risveglio o quello delle pause pomeridiane, può evocare simboli e prospettive dilate. Non a casa si chiama Infinity la tazza progettata da due designer messicani, Andrés Lhima e Iliana Campa, che si caratterizza per il manico che, avvolgendosi intorno al corpo stesso del mug, realizza il segno grafico dell’infinito, un otto rovesciato.

 

Voi direte: e che ci vuole a ideare, disegnare, quindi a realizzare una semplice tazza? Ecco appunto: neanche ci si immagina quanto sia complessa la procedura, specie se ti viene in mente di fare la differenza e crearne una serie in ceramica che contenga il simbolo dell’infinito, l’otto rovesciato.


Allora pensate un po’: i designer industriali Andrés Lhima e Iliana Campa hanno studiato tutti i tipi di tazze, controllando dimensioni, capacità e processi produttivi per la progettazione di Infinite Cup, coloratissima collezione di pezzi in ceramica decorata e vetro.

 

 

Esplorando e giocando con diverse forme e materiali, il risultato di questo esperimento è stato un contenitore con un manico che utilizza la figura che rappresenta l’infinito con una leggera torsione. Ma per sviluppare questo progetto i designer industriali si sono avvalsi della collaborazione di due ceramiste, Emma e Marta Ruiz Vazquez, responsabili del laboratorio di ceramica presso il Centro de Investigaciones de Diseño industriale dell’università Nazionale Autonoma de México.

 

 

 

Diverse le difficoltà tecniche. Un oggetto di ceramica subisce una riduzione dal 3 al 5%  della parte finale  che viene rimossa dallo stampo dopo la cottura in forno  rispetto al pezzo ‘crudo’. Ma nel caso della coppa Infinity, uno dei problemi da risolvere era la produzione. “Anche se è interessante vedere questo nastro attorcigliato intorno al contenitore, costruirlo e farlo senza alcun problema,  è stato una sfida. E’ stato utilizzato uno stampo di 5 pezzi e in più un inserto per il foro del manico, ha detto Andres Lhima.

 

 

 

 

 

Il passo successivo è stato quello di lavorare e sperimentare con texture e finiture, come smalti, decalcomanie e patine, possibilità attraenti e diverse nello stesso modo, ha detto Iliana Campa.

 

 

Fonte andreslhima.com e catalogodiseno.com

Foto andreslhima.com

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