Come utilizzare il cocco nell’arredamento

di Valentina Cervelli Commenta

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Utilizzare il cocco nell’arredamento è così facile e diffuso che spesso e volentieri si è addirittura ignari della presenza di questo elemento: le fibre sono infatti diventate con il tempo uno dei componenti più usati, solo o insieme ad altri legni, per la costruzione di complementi d’arredo ed accessori.

Dobbiamo smettere di pensare al cocco semplicemente come un gustoso frutto esotico: la sua buccia (o mesocarpo) è in grado di mettere a disposizione delle aziende di arredamento che hanno deciso di puntare su di esso abbastanza materiale da ottenere, ad esempio, dei tappeti perfetti per adornare casa ed ufficio. La fibra di cocco è infatti un materiale molto resistente, traspirante, biologico e sono molti gli interlocutori del settore che come già anticipato non rimangono con le mani in mano. Non solo tappeti ma anche diversi manufatti sono stati già costruiti utilizzando questo materiale particolare.

E che dire dei pavimenti che presentano l’uso del cocco e delle sue fibre? In questo caso si parla di vera e propria bioedilizia che da modo di coibentare gli edifici e creare delle pareti divisorie traspiranti, antiallergiche ed ecologiche. Parliamo sempre del mesocarpo: il legno del cocco, essendo proveniente da una palma, ha diverse caratteristiche fisiche e morfologiche rispetto al normale legno usato che non lo rendono adatto ad uso esclusivo per mobilio, specialmente di tipo commerciale.

Niente vieta di lavorarlo però per accessori e piccoli suppellettili in stile etnico capaci di sostenere l’arredamento generale dell’abitazione. Non bisogna mai mettere limiti alle capacità di impiego dei materiali naturali.

 

 

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