Quale è il lavello ideale: le principali tipologie

di Valentina Cervelli Commenta

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Il lavello della cucina è un elemento molto importante della stessa: basti pensare a quanto viene effettivamente utilizzato in una giornata. Per questo motivo la sua scelta deve essere eseguita con giudizio e tenendo conto delle più differenti esigenze.

Proprio per via del tempo che si passa utilizzandolo esso deve adattarsi il più possibile alle persone che lo utilizzeranno. Deve esser ergonomico, resistente e facile da pulire: queste le tre principali caratteristiche. Su materiali ci si può poi lavorare in base allo stile che si decide di sfruttare per arredare la cucina. Il tipo più diffuso di lavello è quello in acciaio: resistente a temperature differenti ed in generale all’usura è quello che trova più spazio nelle case, sebbene non si debba ignorare il lavello in fragranite, altrettanto resistente a graffi ed urti, al calore fino ai 280° C e perfetto per venire a contatto con gli alimenti perché “biologicamente puro“. Esso è composto da particelle di granito e resine acriliche.

Un’altra tipologia di lavello interessante è quello in ceramica: non solo è ecologico ma non viene attaccato dai germi, risultando il più igienico tra tutti e arrivando addirittura ad assorbire gli odori. Ovviamente tutti questi possono essere, a seconda delle loro caratteristiche utilizzati ad incasso o da appoggio.   Sebbene se ne parli poco, esistono in commercio molti tipi di lavello composti da più materiali o metalli al fine di ottenere delle “formulazioni” in grado non solo di risultare all’avanguardia per la resistenza ma soprattutto per la lotta allo sporco ed ai batteri.

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