Piano della cucina, quale materiale?

di Valentina Cervelli Commenta

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Vi sono degli elementi che mettono da sempre in crisi coloro che devono arredare una cucina: i piani di lavoro. Sono quasi sempre il pomo della discordia e senza dubbio la parte di abitazione più difficile da scegliere. E non è solo un problema di stile: spesso e volentieri è il materiale a lasciare nell’indecisione più totale.

E’ inutile girarci intorno: la scelta dei piani di lavoro della cucina va valutata attentamente, già solo per il fatto che si tratti della parte più esposta a qualsiasi agente “esterno” e la più sfruttata dell’intero ambiente. Essa verrà usata costantemente su base quotidiana: deve quindi essere resistente, ma al contempo pratica e facile da pulire. Senza contare poi il che piano scelto dovrà essere costruito usando un materiale in grado di resistere a abrasioni, urti, calore, liquidi e detergenti. Il più scelto, va detto, è il laminato, sicuramente per un rapporto ottimale qualità- prezzo e la grande disponibilità presente sul mercato: è facile con il suo aiuto imitare materiale più costosi come la pietra, il legno o il marmo.

Il problema con il laminato è che offre una scarsa resistenza al calore: ecco perché in caso non si voglia scegliere materiali nobili come il legno massello o pietre come marmo e granito ci si dovrebbe buttare su materiali compositi come le mescole a base di resine e quarzo come l’Okite ed il Silestone o il Corian a base di idrossido di alluminio. In questi casi, è necessario sottolinearlo, è importante eseguire la relativa e necessaria manutenzione nel tempo.

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