Expo 2015, Padiglione Algeria: la biodiversità è di casa

di Gianni Puglisi Commenta

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L’Algeria ha presentato il suo padiglione per l’Expo 2015 qualche settimana fa presso la Salle du Jardin d’Essais dell’Hotel Sofiter di Algeri. Il paese nordafricano entra nel vivo dei preparativi dell’esposizione con l’obiettivo di declinare il tema: “Valorizzazione del patrimonio agricolo e sviluppo tecnologico, verso l’autosufficienza alimentare”.

L’Algeria partecipa all’EXPO 2015 nel cluster Bio-Mediterraneo perché è con gli altri paesi di questo gruppo che condivide il tema “Valorizzazione del patrimonio agricolo e sviluppo tecnologico, verso l’autosufficienza alimentare“. Del cluster dedicato alla biodiversità fanno parte dei Paesi che condividono tradizioni e pratiche agricole millenarie e una biodiversità molto simile: l’Albania, l’Egitto, la Grecia, il Libano, Malta, il Montenegro, San Marino, la Serbia e la Tunisia.

Olio, pane e cous cous

Nel padiglione dell’Algeria, di circa 375 metri quadri, saranno offerti ai visitatori dei piatti tradizionali della cucina nazionale a base di cous cous e altri prodotti tradizionali del Paese. I visitatori potranno degustare in quella sede i prodotti tipici della cucina mediterranea.

Anche l’Algeria racconterà il suo patrimonio culturale e le prospettive di sviluppo. Il primo, il patrimonio culturale, ha l’obiettivo di mettere in evidenza diversi aspetti come, ad esempio, gli sforzi compiuti dagli antichi algerini per procacciarsi il cibo attraverso  le battute di caccia, così come mostrato dalle incisioni rupestri scoperte nel Tassili, il massiccio montuoso del deserto del Sahara situato nel sud-est del Paese. Oppure come la capacità di garantire l’approvvigionamento e la distribuzione dell’acqua, in quanto elemento fondamentale della produzione agricola primitiva, tramite un sistema di trasporto idrico noto come Foggara.

L’asse legato allo sviluppo, invece, ha lo scopo di mostrare la sostenibilità e l’efficacia delle iniziative e dei progetti algerini legati all’alimentazione. In particolare: la tecnologia usata al servizio dell’agricoltura attraverso serre, dighe e diversi tipi di fertilizzanti, le campagne governative contro la deforestazione, la desertificazione e l’inquinamento marino, la pluralità e la ricchezza della dieta alimentare algerina, basata su frutta, verdura e pesce.

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